Qualche anno fa non ci saremmo mai immaginati che con un semplice click, seduti comodamente sul divano di casa o durante un viaggio, avremmo avuto la possibilità di accedere a una vastissima quantità di film e serie TV. Poi sono arrivate piattaforme digitali come Netflix, Prime Video o Infinity, che in pochi anni hanno cambiato le nostre abitudini e rivoluzionato il nostro modo di intendere la tv. Sempre meno palinsesti fissi e programmati e sempre più contenuti video disponibili on demand. Oggi infatti per la maggior parte di noi è assolutamente normale sentirsi liberi di scegliere che cosa guardare, dove e quando.
Lo stesso è avvenuto anche per la musica, con piattaforme come Spotify, Amazon Music o iTunes, che ci hanno reso disponibili tutti i contenuti musicali, per tutti i gusti e per tutti i momenti, sempre disponibili e on demand.
Oggi tutto sta diventando sempre più disponibile, “quando vuoi” e “dove vuoi”, per andare incontro a esigenze e abitudini che cambiano velocemente. E in questo scenario di trasformazione digitale, che cosa ci possiamo aspettare per quanto riguarda il futuro della mobilità?
Se tutti i servizi stanno diventando on demand, perché gli utenti, le persone, ovvero tutti noi, non dovremmo aspettarci che anche il nostro modo di spostarci e di utilizzare i differenti servizi di trasporto cambi radicalmente? E che diventi “normale” utilizzare esclusivamente e semplicemente il nostro smartphone per cercare, scegliere, prenotare e pagare ciascun mezzo di trasporto? E che tutto questo sia possibile finalmente attraverso un’unica app, che permetta di visualizzare tutte le opzioni di viaggio possibili, scegliendo liberamente tra tutti i servizi disponibili, privilegiando quello più rapido, o quello più economico, o ancora quello più sostenibile, a seconda del motivo dello spostamento, della fretta o del momento della giornata? E magari che ognuno di noi possa acquistare un “bundle”, un pacchetto di servizi di mobilità, personalizzati e ritagliati su misura per adattarsi alle nostre specifiche esigenze, come se fosse un abbonamento mensile a Netflix. A chi non piacerebbe avere un abbonamento mensile di mobilità, che comprenda tutti i servizi di cui ha davvero bisogno?
Ebbene, in tutto il mondo anche la mobilità sta cambiando e si sta preparando per cogliere le enormi opportunità offerte dalla trasformazione digitale. E questa rivoluzione nella mobilità ha preso ormai a livello globale il nome di Mobility as a Service, in italiano mobilità come servizio, universalmente nota come “MaaS”.
Il MaaS è un nuovo concetto di mobilità, che prevede l’integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblici e privati in un unico servizio, accessibile via smartphone, grazie a una piattaforma con molteplici funzioni e un unico sistema di pagamento, capace di rispondere in modo personalizzato a tutte le specifiche esigenze di mobilità e in grado di offrire una reale alternativa all’auto privata. Tutto in una sola app.
Ci vorrà ancora un po’ di tempo per assistere ad una diffusione su larga scala dei servizi MaaS, ma la strada è segnata e il cammino è già iniziato.
Con il MaaS cambierà non solo il nostro modo di muoversi, ma anche la mobilità stessa che, è già accaduto per i video e la musica, diventerà un servizio on demand, seguendo un paradigma che noi di 5T abbiamo chiamato con l’acronimo MooD (Mobility on Demand).
In questo blog racconteremo tutto quello che c’è da sapere sul concetto di Mobility as a Service. Proveremo a immaginare come cambierà la mobilità nel prossimo futuro e come cambieranno i nostri comportamenti. Come in questo business si affermeranno nuovi player e come si modificherà radicalmente l’attuale struttura del mercato. Come la pubblica amministrazione si potrà relazionare con questo profondo cambiamento. E cercheremo di capire se e come questa enorme trasformazione digitale nel campo della mobilità potrà portare dei benefici per la collettività.
Seguiteci in questo viaggio verso il futuro della mobilità!
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