Abbiamo deciso di approcciare il tema del valore del mercato MaaS da un nuovo punto di vista: partendo dalla domanda di mobilità. E vi raccontiamo quello che abbiamo scoperto.
Uno studio dell’Unione Europea (disponibile sul sito ufficiale di EuroStat, il dipartimento statistico dell’UE) mostra come in media, nel 2018, il 13,2% delle spese familiari nei 28 Paesi UE sia stato dedicato ai trasporti. Si tratta della seconda voce più alta, preceduta solo dalle spese per la casa (24%), che includono affitto/mutuo, acqua, energia elettrica e gas.
Partendo da questo studio, facciamo qualche rapido calcolo insieme.
Il PIL dei Paesi dell’Unione Europea ammonta a circa 16 mila miliardi di euro.
In base a quello che ci dicono gli studi dell’OECD, la spesa media delle famiglie è in generale pari a circa il 60% del PIL, per cui possiamo stimare che il budget familiare nella UE abbia un valore complessivo dell’ordine di 9.600 miliardi di euro.
Questo significa che, sempre in media, il valore totale delle spese che noi tutti nell’Unione Europea dedichiamo per il trasporto (ricordate quel 13,2%?) si attesta intorno a 1.250 miliardi di euro all’anno. E questi 1.250 miliardi di euro, secondo i dati del 2018, sono così suddivisi:
- Circa 350 miliardi di euro per l’acquisto di veicoli e mezzi a uso privato
- Circa 650 miliardi di euro per l’uso e la manutenzione di veicoli e mezzi privati
- Circa 250 miliardi di euro per treni, aerei, bus e tutti gli altri servizi di trasporto e di mobilità.
Che cosa ci dicono questi numeri? Molte, molte cose.
La prima. Ci aiutano a dare una dimensione quantitativa del mercato potenziale complessivo per chi offre beni e servizi per i trasporti e la mobilità delle persone, sulla base di una logica bottom-up che parte dalle spese già oggi sostenute dalle famiglie europee.
La seconda. Il mercato attuale dei servizi di mobilità, che comprendono tutti quei servizi che possono rientrare in prospettiva in un’offerta MaaS (dal treno, all’aereo, alla nave, al trasporto pubblico, alla mobilità in sharing, etc.), vale oggi 250 miliardi di euro, ma è solamente il 20% del totale.
La terza. La principale voce di spesa delle famiglie è, come ben sappiamo, ancora legata fortemente al possesso e all’utilizzo di mezzi privati, in particolare automobili, per cui vengono spesi oggi 1.000 miliardi di euro.
Ma la quarta è la più importante per capire quanto è grande la torta del MaaS. Perché se ci limitiamo a pensare al MaaS come a un servizio bus a cui viene aggiunta una bici, non riusciremo mai a coglierne la reale portata. Il MaaS dovrà rivolgersi non solo a chi oggi già si muove con il mezzo pubblico o con servizi in sharing, ma anche e soprattutto a chi oggi possiede e utilizza esclusivamente o prevalentemente l’auto privata. Offrendo un ventaglio di soluzioni di mobilità, caratterizzate da un valore comparabile alla libertà di movimento rappresentata dall’auto. Per riuscire progressivamente a modificare i nostri comportamenti di mobilità e a spostare un numero sempre maggiore di spostamenti verso soluzioni di viaggio a minore impatto ambientale.
Prima capiremo dove indirizzare i nostri sforzi per fare decollare il MaaS, più grande sarà la torta che riusciremo a cucinare.
Perché l’obiettivo principale del MaaS deve essere quello di spostare la spesa delle famiglie dall’acquisto e gestione di beni (auto in primis) all’utilizzo di servizi di mobilità (nella comunità MaaS diciamo “from ownership to usership”), puntando a catturare un numero sempre maggiore di quei 1.000 miliardi di euro appena analizzati.
Perché da questi numeri emerge con chiarezza un dato che vogliamo sottolineare. Ogni punto percentuale della spesa europea per trasporti che riusciremo a spostare dall’auto privata verso i servizi di mobilità, determinerà solo nell’Unione Europea un incremento potenziale di 12 miliardi di euro all’anno per il mercato MaaS.
E quindi… È abbastanza grande la torta del MaaS?